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N 135 INVERNO 2020

S e  c h i  g u i da  d e v e  i m pa r a r e .
PICCOLA RIFLESSIONE IN TEMPO DI COVID

Roberto Carcangiu Presidente APCI

Oramai è una costante: sia in ambito professionale, sia in ambiente politico mi ritrovo a sentir dire delle persone che GUIDANO: “poverino è dura non lo ha mai fatto, deve imparare, ma si farà.” Oppure: “è giovane ma deve essere aiutato a crescere.” O ancora: “povero, pensa che bravo è su con gli anni ma in gamba ad essere lì”. SVEGLIA! Perché farsi GUIDARE da chi deve IMPARARE o SOPPRAVVIVERE? Vi fareste mai portare in gita su un autobus in una strada di montagna con un autista che ci vede poco? Vi fareste operare da uno che non ha mai preso in mano il bisturi se non per aprire un pollo come prova? Cosa ci spinge allora nel mondo del lavoro, della politica, delle istituzioni statali ad accettare di farci guidare da persone con queste caratteristiche? Dobbiamo RITROVARE la capacità e la forza di agire ognuno nel suo piccolo per rimettere le cose a posto. Ma come? Sostanzialmente facendo. Lavorando su noi stessi per cambiare tutto quello che non ci piace nelle persone che ci guidano, compreso il non accettare incarichi per cui non siamo all’altezza, indipendentemente dalla gloria o dal denaro. Secondariamente, creando un patto con gli insegnanti, a partire dalla scuola dell’infanzia (lo chiamavamo asilo) per educarli al lavoro come valore e parte della vita e non sacrificio. Impegno, etica, gentilezza e soprattutto valore del TEMPO. Inteso come il fluire della vita, dove parte emotiva, parte esperienziale e parte educativa continuano in un crescendo infinito. Avere consapevolezza del tempo significa far trascorrere il proprio serenamente, in attesa del necessario per poter condurre una qualsivoglia organizzazione, azienda, partito, stato con la dovuta conoscenza. Significa sapersi dire quando è il momento di mettersi da parte. Significa non sprecare il tempo ASPETTANDO che il cambiamento arrivi da fuori. Giovani e vecchi non siamo altro che ingredienti di una ricetta chiamata umanità. Non riusciremo mai a fare un piatto equilibrato, se ci ostiniamo cucinare con un ingrediente solo. Guidare è avere un’idea propria data dal TEMPO, confrontarsi con gli altri e poi andare nella direzione scelta con l’attenzione dovuta. I politici che abbiamo, li votiamo noi; i canali televisivi che raccontano frottole li guardiamo noi, i cibi “sbagliati” li acquistiamo noi. NOI dobbiamo rimettere al centro la nostra voglia di fare la differenza con le azioni quotidiane. Concedetemi di chiudere con un pensiero di San Benedetto. Indipendentemente dalla parte religiosa, vedrete che in realtà nel TEMPO MOLTI ALTRI HANNO GIÀ LAVORATO PER NOI, e se noi avremo lo stesso atteggiamento, questa pandemia altro non sarà che un piatto venuto male in mezzo a tanti riusciti.

«Correte mentre dura il giorno della vita, perché non vi sorprenda la notte della morte…» Dalla Regola di San Benedetto

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V e r s o i l f u t u r o SI CAMMINA INSIEME!

Sonia ReDirettore Generale APCI

Natale insolito questo… nell’ultimo anno il nostro comparto è stato devastato da un feroce attacco invisibile. E per affacciarci degnamente a questo 2021 e onorare tutti i colleghi che stanno lottando per il proprio lavoro in cucina, non riesco a pensare ad un modo più adatto se non quello di dedicarci nuovamente agli ideali e ai valori di questo mestiere e di questa categoria. Abbiamo la rara opportunità di effettuare dei cambiamenti e insieme possiamo trovare un terreno comune per risanare tutte le mancanze che il settore da anni si trascinava.
Iniziando dal supporto ai giovani, quelli che oggi, forse per la prima volta, hanno un futuro peggiore dei padri. Quelli che abbiamo il dovere di far crescere, di formare e di affiancare nelle esperienze professionali. Per questo da oggi ci stiamo impegnando per chiedere alle Istituzioni, agli istituti alberghieri, alle scuole professionali, ai docenti di investire seriamente e con costanza nella cultura. Ma non basta.

Oggi mettiamo sotto l’albero di APCI il dono di un progetto a loro dedicato. Investiamo in loro, accogliendoli come parte integrante del presente, e del futuro allo stesso tempo, perché le risposte risiedono nelle menti più fresche, che guardano al domani con positività e fiducia. Perché i giovani hanno bisogno di essere accompagnati per vivere storie di consapevolezza e impegno. E in questi mesi ne abbiamo vissute molte: esperienze di cuochi che hanno reagito alla pandemia, inaugurando un nuovo modo di lavorare più flessibile, collaborativo e sicuro, ripensando il loro modo di interagire con il mercato.
Queste sono le storie che abbiamo il dovere di far vivere ai giovani, queste sono le storie che dobbiamo raccontare, che definiscono il valore dei cuochi: beni culturali viventi, che trasmettono l’essenza della professione ai giovani, destinati ad affiancare e, in prospettiva, a raccogliere il testimone dei migliori. Solo la cooperazione tra giovani e senior può far sì che abbraccino l’incertezza e ne escano arricchiti… insieme. È una forte responsabilità indicare loro la strada da prendere, come molte sono le sfide, ma altrettante le opportunità. Per tutti. Si dice che il valore di una nazione si misuri in proporzione all’investimento sui propri ragazzi. Bene!
Noi ci stiamo preparando per farci misurare anche come categoria. È una sfida che vinceremo insieme, e che siamo certi possa instillare un pò di ottimismo e ispirazione per questo nuovo anno, che voglio credere
sarà migliore per tutti noi!

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