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N 131 NOV/DIC 2019

La forza della scelta

Roberto Carcangiu Presidente APCI

Il tempo è un po’ come l’acqua del cuoci pasta, si consuma un poco alla volta lasciando sul fondo tutto ciò che per un verso o per l’altro è uscito dal cestello – la definisco la ‘parte sporca’ di qualcosa che era di qualità. Altro non è che la similitudine con la vita di ognuno di noi, dove le scelte creano degli scarti compresi quelli “umani”. Voglio chiudere l’anno con questa riflessione: quante volte, per nostro tornaconto personale, spesso anche di basso valore, abbiamo gettato alle ortiche un rapporto umano? Quante volte, abbagliati da offerte o occasioni in apparenza più proficue, abbiamo perso collaboratori che erano anche amici e molto altro ancora? Il tempo che passiamo al lavoro con i nostri colleghi non è tempo ‘regalato’, poiché riconosciutoci con uno stipendio. Parliamo di energia, pazienza, sentimenti. Il sentimento che mettiamo nel costruire un rapporto che va ben oltre il mero dovere professionale è il vero bene. Non crediamo più al valore dell’Altro in quanto tale ma tutto è fine a se stesso, all’opportunità del momento, al bisogno che abbiamo o che pensiamo d’avere. Ho sempre chiamato le persone che lavoravano assieme a me “i miei ragazzi” indipendentemente dall’età, proprio per esprimere il bisogno che avevo della loro presenza come operatori, ma soprattutto come compagni di vita. Nel mondo del lavoro passiamo molto più tempo con le persone con cui operiamo che con i nostri cari. Spesso è con loro che siamo noi stessi, e che vengono fuori le nostre pecche e le nostre virtù. Spesso sono loro a difenderci anche a nostra insaputa, dalle cose che ci circondano e che spesso non vediamo. Siamo esseri umani e non si può essere in ogni luogo in ogni dove. Siamo esseri imperfetti nella nostra totalità, quindi anche professionalmente: questo è il valore dell’Altro. Nello stare assieme si sommano i difetti ma anche i pregi ed il più delle volte, i pregi, se siamo mediamente aperti ai rapporti, prendono il sopravvento. Il Noi si dimostra attraverso l’azione quotidiana, il Noi si cerca nel silenzio di un giudizio non dato o nella critica che ci urta nell’orgoglio, ma ci fa crescere. La vita professionale di ognuno è circondata da momenti positivi e da momenti negativi che possiamo solo in parte controllare, poiché spesso causati da fattori imprevisti ed esterni. Il nostro modo di vedere e stare con i nostri collaboratori è invece solo nostra responsabilità. Non possiamo farne carico a nessun altro se non a noi stessi quando qualcosa non funziona. Ogni grande Cuoco sa che pagando può scegliere i migliori collaboratori, ma questo non porta necessariamente al successo e men che meno ad una condizione di serenità. Solo se questi provano stima e rispetto faranno di tutto perché la situazione che vivono continui ad esistere indipendentemente dal resto. L’Io non è altro di ciò che diamo all’Altro, esso si riflette e ci torna indietro. In definitiva, i nostri collaboratori sono anche un po’ il nostro Io.

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Gli ingredienti per la ricetta Anno 2020

Sonia Re Direttore Generale APCI

C’è un ingrediente speciale che ci ha sempre accompagnato ed è l’entusiasmo, che è stato contagioso e ci ha portato fino a qui. Ci ha aiutato a trasformare le idee in progetti, poi in cantieri e poi in grandi realtà.

E così abbiamo passato un anno costellato di grandi eventi: dal simposio Stelle della Ristorazione nelle Marche, al Congresso Les Toques Blanches d’Honneur a Roma, alla nuvola di Fuksas. Da prestigiosi palinsesti organizzati in arene del gusto firmate APCI nel contesto delle più importanti fiere come Bit, TuttoFood e Host, ai palchi che partendo dalla Milano Food City sono passati per Roma, Rieti e Amatrice, per approdare con i grandi eventi della delegazione di Napoli e in Sicilia. E ancora grandi consensi per gli spettacolari dinner talk del Giro d’Italia che ha registrato a ogni tappa il sold out di cuochi in sala. Orgoglio per i progetti con le scuole alberghiere che ci hanno visti protagonisti in momenti di incontro e formazione con le giovani leve, per le numerose giornate di formazione sul territorio e per le numerose cene che lungo tutto lo stivale, hanno visto gli chef APCI protagonisti del progetto ‘Chef in azione – Ristoranti contro la fame’. Per concludere l’anno in modo ‘extraordinario’ con la Settimana della Cucina Italiana che ha portato gli chef APCI in diverse località estere, capofila di tutte Vancouver con APCI Canada. Un anno intenso, che è stato inaugurato con il Consiglio Nazionale APCI a Rimini, e che, proprio ai consiglieri ha dedicato il progetto #iocimettolafaccia: un anno di semina in cui ognuno di loro si è impegnato nel proprio territorio e con le sue competenze per strutturare strategie e contenuti e per scrivere un copione, che nel 2020 andrà in scena sotto i migliori auspici. Ripartendo dalle delegazioni, con le parole chiave CONDIVISIONE, FORMAZIONE e SERVIZI. Un’ultima sorpresa sotto l’albero, riguarda la nostra rivista l’Arte in Cucina che, in un momento in cui diminuiscono gli investimenti sulla carta stampata, sceglie di crederci per dare un messaggio forte e positivo. Dal 2020 la nostra rivista cambia veste e avrà cadenza trimestrale, seguendo il calendario delle stagioni: tante ricette, spazio alle delegazioni, contenuti formativi, marketing e comunicazione. E combinando il digitale con la stampa, otterremo un potente strumento di comunicazione che sarà il nuovo strumento di riferimento per la ristorazione professionale.

Le cose più belle della vita non si trovano sotto l’ albero ma nelle persone che condividono con noi il quotidiano
Auguri di cuore a tutti noi!

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